A Milano la mafia non esiste. Infatti comanda la ’Ndrangheta. Decine di inchieste, centinaia di arresti, migliaia di chilogrammi di droga sequestrati: nel capoluogo lombardo il contrasto alla criminalità organizzata di origine calabrese è diventato la priorità per magistrati e forze dell’ordine. Eppure la politica, anche per complicità, preferisce continuare a parlare di rom e prostituzione nelle strade, di immigrati irregolari e furti negli appartamenti, dimenticando il problema principale. Mentre la maggioranza in consiglio comunale, grazie ad un cavillo, fa saltare l’insediamento di una Commissione antimafia cittadina.
Questo libro, documentatissimo, ricostruisce le trame complesse e intricate dell’attività delle varie cosche calabresi, ma anche degli altri gruppi criminali che operano in città: dalla Camorra a Cosa nostra, passando per i gruppi stranieri. Un’attività incessante, che fa di Milano un enorme mercato della droga, per alcuni il più grande d’Europa. Il tutto mentre si avvicina l’appuntamento dell’Expo 2015, con la sua enorme torta di affari da 20 miliardi di euro che fa gola a tanti, soprattutto alla ’Ndrangheta. La borghesia milanese è pronta a resistere o anche questa volta si accorderà?
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